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In questa sezione troverete i pareri di alcune persone che hanno avuto modo di conoscermi, che descrivono e commentano il mio mondo! |
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Recensione |
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Andrea |
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Come realizzatore ed amministratore del sito in questione ho avuto modo di conoscere ancora meglio una cara amica: posso solo dire che non ci si annoia mai con Milena e che è una persona con un grande carisma e simpatia.
I suoi lavori sono a dir poco sensazionali, riesce a trasmettere sentimenti pennellata dopo pennellata, colori forti e luminosi vantano la sua firma!
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Luca Narducci |
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Basta conoscere Milena per scrutare meglio la vita, per capirla e viverla in armonia per capire l'eccentricita' e l'estrosita' la semplicita' di essa.
Questa e' Milena.
Luca from Manchester un amico che non ti dimentichera' mai.
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Luca Narducci |
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Basta conoscere Milena per scrutare meglio la vita, per capirla e viverla in armonia per capire l'eccentricita' e l'estrosita' la semplicita' di essa.
Questa e' Milena.
Luca from Manchester un amico che non ti dimentichera' mai.
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Romano |
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Basta conoscere Milena per coglierne subito l’inafferrabilità o, per meglio dire, lo stabile-dinamico mobilitante della sua personalità, irriducibile a forme statico-personologiche. Solo usando paradossi, infatti, come forma creativa (o creatina, o cretina se preferite), si può accedere ed aprire il link che trova flussi del soggetto milena. Non siamo di fronte a una figura che si staglia su di uno sfondo. Milena è piuttosto una situazione. Provate a comprendervi in mezzo a un chiasso infernale che non siano emanate da mega casse di un rave party. Costatato ciò capirete che è “solo” milena che sta ridendo. In tal caso percepirete subito che è il suo sfondo a modellare le figure, la vostra insieme alla sua, a creare in qualche modo una situazione.
Non so quanto possa risultare strano parlare di una pittrice evocandone i suoni, senza affatto considerarne e valutarne le opere. Di certo il chiasso, come sinonimo di caos, lo si trova sempre al principio della creatività. È l’informe caos primordiale, anarchico nella sua singolarità, che può o non può darsi una regola, un ordine (una forma appunto), fosse pure solamente cambiando le forme, le regole e l’ordine che trova costituite. Leggere milena perciò… come scene finali –situazioni- di un film da fare. Dal suono all’immagine quindi…anzi, alle immagini, poiché una sarebbe riduttiva e insufficiente. Non c’è un’estetica di milena, c’è l’estetica di situazioni di milena (il dramma nel senso proprio e nobile della parola; nel senso di movie).
La vediamo allora rappresentare (senza mai incarnarli) la quintessenza degli anni ’80, impersonando tutti gli aspetti e le sfaccettature di quel periodo contraddittorio: estetico ed anestetico; conclusivo di una fase e inconcludente per la successiva; senza idealità, pur essendo capace di essere profetico…eppure stava proprio lì la ricchezza -quella reale che non è mai il feticcio del denaro (provate a scovare qualcosa di interessante in chi è stato adolescente e oltre i primi anni ’90…)-. Un’eterna transizione che pertanto non è mai terminata o terminabile (l’incubo proprio di tutti i conservatori e reazionari che vogliono farla finita –far finire- la rivoluzione).
È sopra la superficie che allora milena fa surfing, aspettando la nuova onda che travolge solo l’imbelle ricercatore del profondo. Onda anomala, situazione milena.
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